Il virus dell’ immunodeficienza felina (FIV) è un lentivirus isolato per la prima volta nel 1986 in un gattile della California. Si tratta di un retrovirus
L’immunodeficienza dovuta ad infezione da FIV è più frequente nei gatti maschi adulti non sterilizzati, poiché la principale via di trasmissione sono i morsi da gatti infetti che si verificano durante le lotte tra soggetti liberi di vagabondare.
Nei gatti che vivono in casa invece la trasmissione da un gatto infetto a un gatto non infetto è molto meno probabile nelle unità familiari con strutture sociali stabili, ovvero laddove i gatti di casa non litighino tra loro.
Le gatte possono trasmettere l’infezione ai gattini per via intrauterina o il colostro e la saliva, ma questa modalità di trasmissione è la meno frequente.
I gatti infetti da FIV hanno una fase acuta che dura da 4 a 6 settimane in cui hanno febbre, abbattimento e ingrossamento dei linfonodi, tale fase puo durare da qualche settimana a qualche mese, ma i segni possono essere lievi e passare inosservati. I gattini neonati infetti possono morire nella fase acuta.
Dopo il superamento della fase acuta i soggetti infetti possono attraversare una fase asintomatica che può durare 3 o più anni, ma in tale periodo il virus, può indebolire fortemente il sistema immunitario.
A causa della disfunzione immunitaria conseguente i soggetti FIV positivi sono sensibili ad infezioni batteriche e virali, manifestando infezioni buccali, diarrea, problemi oculari, disturbi comportamentali e neurologici.
“La diagnosi di FIV in un gatto esige comportamenti responsabili da parte di chi ne ha cura. Occorre essere consapevoli che la durata e la qualità di vita del gatto infetto dipendono anche dalle attenzioni prestategli e possono essere assolutamente identiche a quelle di un soggetto non infetto.
Nel caso in cui il vostro gatto risulti FIV positivo vi consigliamo di:
- Evitare il più possibile contatti con altri gatti, per non favorire la trasmissione di infezioni
- Sterilizzare i soggetti infetti per ridurre i comportamenti aggressivi, quindi il rischio di trasmissione di FIV attraverso il morso.
- Prestare attenzione anche ai minimi mutamenti dello stato di salute e del comportamento del gatto e segnalarli al medico veterinario curante.
- Sottoporlo a vaccinazioni per le altre malattie infettive e trattamenti antiparassitari
- Prevedere visite veterinarie semestrali per verificare lo stato sanitario dell’animale, anche sulla base di esami di laboratorio.
- Evitare la somministrazione di cibi crudi per ridurre il rischio di trasmissione alimentare di possibili agenti patogeni.
- Evitare ogni genere di stress all’animale e offrirgli il massimo benessere affettivo, relazionale, ambientale e alimentare possibile.
Un gatto contagiato da FIV ha un’aspettativa di vita che in media si aggira sui cinque anni, ma la situazione varia molto di caso in caso.
È anche possibile che la malattia rimanga sempre latente.Quello che sappiamo è che un gatto mantenuto in buone condizioni igieniche e di salute ha ottime aspettative di vita. E’ importante monitorare il suo stato di salute, in particolare per quanto riguarda la funzionalità renale e quella intestinale.Vi sono alcuni farmaci antivirali in grado di diminuire o controllare la replicazione del virus nell’organismo come l’interferone omega felino, AZT. Gli interventi più importanti devono essere rivolti a curare le singole patologie che colpiscono il gatto, ad esempio antibiotici per le infezioni batteriche o antivirali in caso di co-infezioni virali”.
Purtroppo in Italia non è attualmente presente nessun vaccino ingrado di proteggere il gatto dall’infezione del virus dell’immunodeficienza felina.